Vicino ad un antico mare, c’erano una volta un giovane e una fanciulla che desideravano tanto un bimbo : erano Re Futuro e Clessidra, principessa del Tempo! La dolce Clessidra, detta Clessy, la sera, dopo il tramonto, sussurrava al vento, guardando verso le nuvole “Il mio bimbo, il mio sogno ha occhi tondi e blu, vellutati come il mio adorato re.”
I giorni passavano, ma dal cielo nessuna notizia…
Non lontano, sulla dorata spiaggia dell’antico mare c’era un bimbo che amava ridere e giocare con gli animali del bosco… Poi, per ritemprarsi, allegramente si tuffava nel mare, e tra le spumose onde, un bel giorno s’imbatté in una piccola conchiglia, da cui sbucò una bimba che già sapeva parlare. Era tenace e determinata, forse perché per troppo tempo era rimasta prigioniera nella minuta conchiglia.
La bimba era una sirenetta senza coda che così si rivolse al graziosissimo piccolo: “Angioletto, che fai ?”
Il bimbo rispose sereno “Gioco!”
La sirenetta senza coda lo rimproverò e gli disse che c’era tanta gente che aveva bisogno di lui, poi con tono infuocato, gli domandò “Perché ti ostini a nuotare, mentre tra le nuvolette dovresti stare … Che aspetti? Hai un prezioso incarico : quello di trovare un bimbo o una bimba che vogliano il cielo abbandonare … e tu giochi con il mare !?
“Non posso volare, perché ho piccole ali” rispose il bimbo.
Allora, la sirenetta senza coda, incuriosita, si preoccupò e dolcemente lo guardò, poi con un caparbio piglio gli disse ” ti sei arreso per pigrizia… sei un angioletto farabutto! ”
“Ehi, strana sirenetta, come ti sei permessa di chiamarmi così ? Io non sono un farabutto e per la verità non sono nemmeno un angioletto, sennò tra le nuvole sarei… ”
La sirenetta si scusò e proprio in quell’istante notò che le ali dell’angioletto erano rosse… Il bimbo scosse il capo e disse ” E’ una triste storia… Quando mi tuffai nell’antico mare per salvare il bimbo a me destinato, nel riportarlo in salvo, urtai con un riccio che scoppiò e mi bruciò le ali. Per tanto tempo ho atteso che le mie ali tornassero come prima, ma ciò non avvenne… così un giorno, ho pensato che il mio posto non era tra le sognanti nuvolette, ma nel regno del mare, di questo antico mare. Ora lasciami andare, voglio giocare!!”
La sirenetta, a lungo prigioniera e senza coda, capì il lungo discorso. S’accorse che quel bimbo era riflessivo e che non voleva darlo troppo a vedere… Era profondo come gli abissi marini.
Giocando con il mare, leniva le ferite e sorrideva per mascherare il suo sordo dolore, finché Clessy, la principessa del Tempo, non udì tra il vento la storia del piccolo senza ali! Subito volle conoscerlo e non appena lo vide gli sorrise. Il bimbo, per magia, incominciò a volare, poi però volle tornare tra le braccia della graziosa Clessy, per farsi dolcemente accarezzare. Aveva bisogno di attenzioni e dolci tenerezze. Insieme si avviarono verso il regno.
A palazzo, un sorpreso Futuro li aspettava!
Poi, tutti e tre, l’angioletto, la principessa del Tempo e il roseo re Futuro intrapresero un fortunato volo, alla ricerca di angeli senza ali e sirenette prigioniere di nobili conchiglie.
Vissero sereni per tutto il Tempo!
Favola scritta da Cristina G.